domenica 5 ottobre 2008
Una lettera dall'altra parte
Premessa: di norma, mi reputo una persona tutto sommato tollerante.
Mi piace ascoltare i pareri di tutti, anche di chi la pensa diversamente da me, perché credo che ci sia comunque sempre da imparare dagli altri. Sono quindi aperta ad ogni discussione e giudizio, critiche comprese… purché costruttive. Se c’è una cosa che mi fa proprio incazzare, infatti, sono le critiche fini a se stesse, fatte dalle persone giusto per il gusto di fare polemica, senza provare neanche per un attimo a mettersi nei panni altrui.
Che è poi esattamente quello che mi è successo da quando ho cominciato a caricare alcuni dei miei video su YouTube. Ovvio che nel momento in cui ho messo dei video di pubblico dominio mi aspettavo di ricevere sia commenti positivi che negativi, questo non mi crea problemi. Mi creano problemi i commenti di quelle persone che pur non sapendo niente dell’anoressia, pur non avendo mai avuto a che fare con persone anoressiche, pur avendo soltanto delle idee stereotipate al riguardo, si permettono di dare dell’egoista, della stupida, della matta, della superficiale, dell’infantile, della tizia con manie di protagonismo, senza alcuna plausibile giustificazione delle loro parole.
Io non mi offendo, dato che comunque si tratta di persone che non mi conoscono e quindi non sanno niente di me, però trovo i loro commenti ugualmente molto sconcertanti. Ma quanto rancore dentro la gente cova? Quanta rabbia inespressa? Quanto astio da riversare sugli altri perché fa paura anche solo l’idea di ammettere le proprie responsabilità e quindi riversarlo su se stessi? I miei video raccontano la mia storia, la mia vita d’anoressia, quindi non c’è il classico “e tutti vissero felici e contenti”… ma se queste persone lo vogliono, perché non vanno a cercarsi i video delle favole? Purtroppo mi sono resa conto che molte persone sono estremamente superficiali, e non riescono affatto a venire a capo dei loro problemi, quindi ricercano i video di coloro che hanno altri problemi più profondi dei propri solo per sentirsi meglio, per potersi ergere sul piedistallo di chi giudica, e potersi sentire così superiori. Cercano i video in cui le persone narrano la propria difficile storia solo per sentirsi meglio, per vedere che rispetto alla loro situazione può esserci di peggio. Vogliono rassicurazioni, cercano nei video altrui il lieto fine, pensando così che se per altri c’è stato l’happy ending, allora ci sarà anche per loro. Perciò vogliono video in cui l’anoressica di turno ritrova la gioia di vivere e la speranza, perché la vita è bella, l’amore vince ogni cosa, ed altre amenità affini. Cercano insomma un po’ di miele per potersi addormentare tranquilli. E rifuggono da ogni possibile nota dissonante, che possa turbare il loro precario equilibrio. Certo, è facile essere prodighi di complimenti ed incoraggiamenti con chi ha avuto la forza di superare gli ostacoli della vita. Ed è altrettanto facile calpestare chi in un certo momento è a terra e giudicare dall'alto del proprio piedistallo. Allora, io voglio chiedere a tutte queste personcine che si permettono di offendere gratuitamente: ditemi un po’, una che non vive sotto un ponte e non ha un cancro terminale deve essere necessariamente felice? Anche i disturbi alimentari sono malattie, e possono uccidere. Anzi, possono fare di peggio: possono distruggere un’esistenza. Lasciarci vive, ma senza mai vivere veramente.
Forse, ragazze, sarà capitato anche a voi di ricevere giudizi sprezzanti a causa dei vostri DCA… bè, e allora lasciate che ve lo dica: non ascoltate quelli che vi dicono che non avete il diritto di essere infelici, ma piuttosto cercate di stringere i denti e di continuare a combattere; se n sentite il bisogno cercate pure un sostegno, il sostegno delle persone che vi amano, ma anche il sostegno di uno specialista. Non smettete mai di lottare, anche se il dolore,la tristezza e l’apatia vi attanagliano il cuore e la mente. Non c’è niente di peggio dell’apatia. Perché la nausea, il rifiuto del mondo e la rassegnazione possono annullarvi. E, credetemi, il nulla è peggiori ogni dolore. Perché al dolore ci si può ribellare, ma al nulla no.
Purtroppo, la “società” non riconosce il male dell'anima, riconosce solo il logoramento fisico e considera lavativi quelli che, per i loro problemi personali, in un certo momento non riescono ad andare avanti. Credo che in fondo l'anoressia non sia altro che un modo per portare all'esterno il male che abbiamo dentro,per esteriorizzare tutta quella sofferenza che gli altri non riescono a vedere, per rendere rilevabili, "palpabili", "quantificabili", le ferite che ci logorano l'anima.
Quanto dolore deve provare una ragazza prima di poterla definire umana? Quanta sofferenza è necessaria per poter vivere senza sofferenza? E quanta indifferenza potranno ancora ostentare coloro che vivono vite “perfette”, criticano e giudicano sparando a zero sulle presone che hanno problemi, e si lagnano dei loro quotidiani problemi da niente, il treno in ritardo, il caffè troppo zuccherato, i colleghi di lavoro scemi, prima di poter vedere la realtà? Quante volte ancora potranno volgere il capo e far finta di non vedere? E quante volte una di noi, ragazze, dovrà guardare in alto prima di poter vedere il cielo? E quante orecchie gli altri devono avere prima di poter sentire chi sta chiedendo aiuto in silenzio? E quanti occhi ci vogliono per poter penetrare la vita senza fermarsi alle apparenze? Quanti decimi per poter vedere cicatrici nascoste sotto abiti slargati o a maniche lunghe? Quanta sensibilità per capire il dolore, e quanta forza per aiutare chi soffre? E’ meglio tapparsi le orecchie, chiudere gli occhi, girare la testa e fare finta che tutto sia meraviglioso in ogni momento, senza nessuna pecca? E’ meglio continuare a far finta di niente? E’ meglio continuare a nascondere le cicatrici? E’ meglio continuare a fingere di ignorare la verità? E’ meglio continuare a fingere d’ignorare quelle cicatrici?
Allora, simpatiche personcine che commentate i miei video su YouTube con sprezzanti giudizi che cadono dall’altro, lasciate che vi chieda qualcosa. Vi siete mai sentite veramente depressi, vuoti dentro? Vi siete mai sentiti completamente soli, anche in mezzo alla gente? Lontani mille miglia da qualsiasi luogo come se non proveniste da nessuna parte e non aveste nessun posto dove tornare? Vi siete mai sentiti totalmente incompresi? Avete mai voluto correre via, veloce, lontano? Vi siete mai chiusi a chiave dentro la vostra camera, con la radio accesa ad un volume così alto che nessuno potesse sentirvi gridare? No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Avete mai desiderato essere qualcun altro? Vi siete mai sentiti stanchi di essere tralasciati? Avete mai disperato di riuscire a trovare qualcosa in più prima che la vostra vita sia finita? Vi siete mai sentiti nei guai fino al collo? Vi siete mai sentiti prigionieri di un mondo che odiate? Siete mai stanchi di tutti quelli che vi stanno intorno, con grandi sorrisi contraffatti e stupide bugie mentre nel profondo state sanguinando? No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Nessuno vi ha mai mentito guardandovi dritti in faccia. Nessuno vi ha chiesto un dito e si è preso un braccio. Nessuno vi ha spinto dentro l’abisso lasciandovi soli nell’ardua impresa di risalire. Nessuno vi ha pugnalato alle spalle. Nessuno vi ha etichettato e messo nello scaffale più basso del supermercato. Nessuno vi ha inflitto una grande sofferenza facendovi provare la difficile impresa di staccarsi da una dipendenza. Avete sempre avuto tutto quello che volevate senza mai lavorare, era tutto lì. Avete avuto amici, amore, gioia, senza un grammo di vera sofferenza. Avete avuto le vostre vite brillanti, divertenti, quasi perfette. No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere anche un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita.
La vita comunque continua a scorrere, giorno dopo giorno, con la stessa meccanica ripetitiva. La gente che vive una vita “perfetta” continua a lagnarsi dei propri quotidiani problemi da niente, il treno in ritardo, il caffè troppo zuccherato, i colleghi di lavoro scemi, e continua a dare giudizi negativi ed offensivi sui video che parlano con schiettezza dell’anoressia. Nessuno sente niente, nessuno vede niente oltre se stesso. Ma la sofferenza e il dolore, quelli veri, esistono. Il gioco del “facciamo finta che” può protrarsi all’infinito. Ma le cicatrici ci sono. Dovreste vederle.
Mi piace ascoltare i pareri di tutti, anche di chi la pensa diversamente da me, perché credo che ci sia comunque sempre da imparare dagli altri. Sono quindi aperta ad ogni discussione e giudizio, critiche comprese… purché costruttive. Se c’è una cosa che mi fa proprio incazzare, infatti, sono le critiche fini a se stesse, fatte dalle persone giusto per il gusto di fare polemica, senza provare neanche per un attimo a mettersi nei panni altrui.
Che è poi esattamente quello che mi è successo da quando ho cominciato a caricare alcuni dei miei video su YouTube. Ovvio che nel momento in cui ho messo dei video di pubblico dominio mi aspettavo di ricevere sia commenti positivi che negativi, questo non mi crea problemi. Mi creano problemi i commenti di quelle persone che pur non sapendo niente dell’anoressia, pur non avendo mai avuto a che fare con persone anoressiche, pur avendo soltanto delle idee stereotipate al riguardo, si permettono di dare dell’egoista, della stupida, della matta, della superficiale, dell’infantile, della tizia con manie di protagonismo, senza alcuna plausibile giustificazione delle loro parole.
Io non mi offendo, dato che comunque si tratta di persone che non mi conoscono e quindi non sanno niente di me, però trovo i loro commenti ugualmente molto sconcertanti. Ma quanto rancore dentro la gente cova? Quanta rabbia inespressa? Quanto astio da riversare sugli altri perché fa paura anche solo l’idea di ammettere le proprie responsabilità e quindi riversarlo su se stessi? I miei video raccontano la mia storia, la mia vita d’anoressia, quindi non c’è il classico “e tutti vissero felici e contenti”… ma se queste persone lo vogliono, perché non vanno a cercarsi i video delle favole? Purtroppo mi sono resa conto che molte persone sono estremamente superficiali, e non riescono affatto a venire a capo dei loro problemi, quindi ricercano i video di coloro che hanno altri problemi più profondi dei propri solo per sentirsi meglio, per potersi ergere sul piedistallo di chi giudica, e potersi sentire così superiori. Cercano i video in cui le persone narrano la propria difficile storia solo per sentirsi meglio, per vedere che rispetto alla loro situazione può esserci di peggio. Vogliono rassicurazioni, cercano nei video altrui il lieto fine, pensando così che se per altri c’è stato l’happy ending, allora ci sarà anche per loro. Perciò vogliono video in cui l’anoressica di turno ritrova la gioia di vivere e la speranza, perché la vita è bella, l’amore vince ogni cosa, ed altre amenità affini. Cercano insomma un po’ di miele per potersi addormentare tranquilli. E rifuggono da ogni possibile nota dissonante, che possa turbare il loro precario equilibrio. Certo, è facile essere prodighi di complimenti ed incoraggiamenti con chi ha avuto la forza di superare gli ostacoli della vita. Ed è altrettanto facile calpestare chi in un certo momento è a terra e giudicare dall'alto del proprio piedistallo. Allora, io voglio chiedere a tutte queste personcine che si permettono di offendere gratuitamente: ditemi un po’, una che non vive sotto un ponte e non ha un cancro terminale deve essere necessariamente felice? Anche i disturbi alimentari sono malattie, e possono uccidere. Anzi, possono fare di peggio: possono distruggere un’esistenza. Lasciarci vive, ma senza mai vivere veramente.
Forse, ragazze, sarà capitato anche a voi di ricevere giudizi sprezzanti a causa dei vostri DCA… bè, e allora lasciate che ve lo dica: non ascoltate quelli che vi dicono che non avete il diritto di essere infelici, ma piuttosto cercate di stringere i denti e di continuare a combattere; se n sentite il bisogno cercate pure un sostegno, il sostegno delle persone che vi amano, ma anche il sostegno di uno specialista. Non smettete mai di lottare, anche se il dolore,la tristezza e l’apatia vi attanagliano il cuore e la mente. Non c’è niente di peggio dell’apatia. Perché la nausea, il rifiuto del mondo e la rassegnazione possono annullarvi. E, credetemi, il nulla è peggiori ogni dolore. Perché al dolore ci si può ribellare, ma al nulla no.
Purtroppo, la “società” non riconosce il male dell'anima, riconosce solo il logoramento fisico e considera lavativi quelli che, per i loro problemi personali, in un certo momento non riescono ad andare avanti. Credo che in fondo l'anoressia non sia altro che un modo per portare all'esterno il male che abbiamo dentro,per esteriorizzare tutta quella sofferenza che gli altri non riescono a vedere, per rendere rilevabili, "palpabili", "quantificabili", le ferite che ci logorano l'anima.
Quanto dolore deve provare una ragazza prima di poterla definire umana? Quanta sofferenza è necessaria per poter vivere senza sofferenza? E quanta indifferenza potranno ancora ostentare coloro che vivono vite “perfette”, criticano e giudicano sparando a zero sulle presone che hanno problemi, e si lagnano dei loro quotidiani problemi da niente, il treno in ritardo, il caffè troppo zuccherato, i colleghi di lavoro scemi, prima di poter vedere la realtà? Quante volte ancora potranno volgere il capo e far finta di non vedere? E quante volte una di noi, ragazze, dovrà guardare in alto prima di poter vedere il cielo? E quante orecchie gli altri devono avere prima di poter sentire chi sta chiedendo aiuto in silenzio? E quanti occhi ci vogliono per poter penetrare la vita senza fermarsi alle apparenze? Quanti decimi per poter vedere cicatrici nascoste sotto abiti slargati o a maniche lunghe? Quanta sensibilità per capire il dolore, e quanta forza per aiutare chi soffre? E’ meglio tapparsi le orecchie, chiudere gli occhi, girare la testa e fare finta che tutto sia meraviglioso in ogni momento, senza nessuna pecca? E’ meglio continuare a far finta di niente? E’ meglio continuare a nascondere le cicatrici? E’ meglio continuare a fingere di ignorare la verità? E’ meglio continuare a fingere d’ignorare quelle cicatrici?
Allora, simpatiche personcine che commentate i miei video su YouTube con sprezzanti giudizi che cadono dall’altro, lasciate che vi chieda qualcosa. Vi siete mai sentite veramente depressi, vuoti dentro? Vi siete mai sentiti completamente soli, anche in mezzo alla gente? Lontani mille miglia da qualsiasi luogo come se non proveniste da nessuna parte e non aveste nessun posto dove tornare? Vi siete mai sentiti totalmente incompresi? Avete mai voluto correre via, veloce, lontano? Vi siete mai chiusi a chiave dentro la vostra camera, con la radio accesa ad un volume così alto che nessuno potesse sentirvi gridare? No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Avete mai desiderato essere qualcun altro? Vi siete mai sentiti stanchi di essere tralasciati? Avete mai disperato di riuscire a trovare qualcosa in più prima che la vostra vita sia finita? Vi siete mai sentiti nei guai fino al collo? Vi siete mai sentiti prigionieri di un mondo che odiate? Siete mai stanchi di tutti quelli che vi stanno intorno, con grandi sorrisi contraffatti e stupide bugie mentre nel profondo state sanguinando? No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Nessuno vi ha mai mentito guardandovi dritti in faccia. Nessuno vi ha chiesto un dito e si è preso un braccio. Nessuno vi ha spinto dentro l’abisso lasciandovi soli nell’ardua impresa di risalire. Nessuno vi ha pugnalato alle spalle. Nessuno vi ha etichettato e messo nello scaffale più basso del supermercato. Nessuno vi ha inflitto una grande sofferenza facendovi provare la difficile impresa di staccarsi da una dipendenza. Avete sempre avuto tutto quello che volevate senza mai lavorare, era tutto lì. Avete avuto amici, amore, gioia, senza un grammo di vera sofferenza. Avete avuto le vostre vite brillanti, divertenti, quasi perfette. No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. No, voi non sapete com’è quando niente va come dovrebbe. No, voi non sapete com’è essere come noi. Essere feriti. Sentirsi completamente persi. Essere lasciati fuori nel buio. Essere colpiti quando si è giù di morale. Sentirsi come essere comandati a bacchetta. Essere sull’orlo del crollo quando non c’è nessuno che possa salvarvi. No, voi non sapete com’è. Ma dovreste provare a comprendere quello che mai potrete comprendere. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere anche un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita. Dovreste provare a vivere un solo giorno della nostra vita.
La vita comunque continua a scorrere, giorno dopo giorno, con la stessa meccanica ripetitiva. La gente che vive una vita “perfetta” continua a lagnarsi dei propri quotidiani problemi da niente, il treno in ritardo, il caffè troppo zuccherato, i colleghi di lavoro scemi, e continua a dare giudizi negativi ed offensivi sui video che parlano con schiettezza dell’anoressia. Nessuno sente niente, nessuno vede niente oltre se stesso. Ma la sofferenza e il dolore, quelli veri, esistono. Il gioco del “facciamo finta che” può protrarsi all’infinito. Ma le cicatrici ci sono. Dovreste vederle.
Etichette:
aiuto,
anoressia,
bulimia,
comprensione,
dca,
disordini alimentari,
disturbi alimentari,
lettera dall’altra parte,
no pro-ana,
rabbia,
ricovero,
rispetto,
supporto
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
11 commenti:
Mi dispiace tanto, capisco perfettamente quello che hai provato,e il tuo piccolo sfogo.
certe persone sono davvero ignoranti , credono di sapere, di aver visto tutto e di poter giudicare dall'alto gli altri.
ti abbraccio forte ...
Ciao Vaggie, appena avrò un po di tempo vedrò i tuoi video e sicuramente lascerò qualche commento...
Comunque posso capire la tua rabbia difronte a tanta arroganza e superficialità.
Conoscendo tanta gente e girando su internet mi sto rendendo conto di quanto cinismo c'è oggi nelle persone. Si fa tanto male senza nessuna consapevolezza. E' veramente un cinismo schifoso che riguarda soprattutto i più giovani, ma probabilmente non è neanche colpa loro...
si sa che le persone vogliono sempre avere qualcosa da dire.....quindi non ti curar di loro ma guarda e passa. ma devo ammettere di essere anche fra quelle persone che non capiscono, che possono solo incazzarsi quando vedono chi ha un male così!!ma rispetto sempre il dolore. e poi se non ci fossero le persone stupide il mondo andrebbe a puttane...hihihihihi.
p.s. ho visto un paio dei tuoi video, ti risparmio gli ovvii apprezzamenti estetici scontati quanto sinceri, ma ammetto che avrei da ridire sulla scelta delle canzoni...mah, avrai avuto i tuoi motivi. spero.
per mia esperienza (per fortuna passata)...le reazioni (di incomprensione) degli altri all'anoressia, sono uno dei più potenti fattori di mantenimento dell'anoressia: l'autostima cala e così anche la fiducia negli altri mentre l'isolamento aumenta con la sensazione di essere diverse..e noi rimaniamo sole con il nostro corpo...sarebbe tanto semplice ascoltare e cercare di capire..senza ostentare compassione, senza pretendere di cambiarci, senza giudicare
Certe persone, su Youtube come dappertutto del resto, ti dicono che ti dovresti vergognare per quello che fai, per quello che provi… Perché c’è gente con problemi veri, che sta male veramente e così, con i tuoi stupidi capricci da ragazzina, non fai altro che insultarla… E allora io mi chiedo… Che vuol dire soffrire veramente? Chi decide per cosa è “giusto” piangere? Il mio dolore non è reale solo perché non lo si può vedere? Caspita, però fa maledettamente male per essere un qualcosa che non esiste… Tu soffri più di me? Come fai a dirlo? Si misura il dolore? No, io non credo… Il dolore è dolore, non esiste una scala di valori…Io non riesco a sentire la tua sofferenza, la tua disperazione… Vorrei, ma non posso… Così come tu non riesci a sentire la mia…... Ma c’è… Il male dell’anima esiste, anche se nessuno sembra preoccuparsene più di tanto… Anzi la maggior parte delle persone pensano siano follie di persone troppo deboli o egocentriche … Gli psicologi? Ciarlatani per lo più…. Niente a che vedere con i medici, veri che curano malattie VERE… E così si va avanti, nascondendosi dietro un dito, facendo finta di nulla… Senza mai ascoltare…
Capisco la tua amarezza, ma lasciati scorrere addosso queste cose. Certe persone paiono provare gusto solo nell'azzannare gli altri, come cani rabbiosi.
E' una sorta di malattia, morale, la loro.
Ma senti una cosa. se volessi vedere i tuoi video dove li trovo su You tube?
E' sempre difficile scoprire le cicatrici, bisogna avere coraggio. Chi pensa alla vita perfetta non sta' vivendo ma respira soltanto.
Clelia
@ Mel - Menomale che ci sei tu e che so che puoi capirmi fino in fondo... Restituisco l'abbraccio altrettanto forte...
@ Elio Gregory - Hai ragione... Penso anch'io che la gente ferisca gli altri solo per menefreghismo... e forse è questo che fa più male...
@ Johhny says - Io non credo che tu sia "una di quelle persone"... non leggersti il mio blog, altimenti... Io penso che tu sia molto di più... E poi, ripeto, la critica mi va pure bene: però dev'essere fatta con rispetto.
P.S.= Hai trovato i miei video? Bravo! Faccio fatica a trovarli io che li carico, figurati... (la mia conoscenza dei computer è sotto zero...) Certo che ho avuto i miei motivi per la scelta delle canzoni, è un aspetto su cui pongo moltissima attenzione! Soprattutto sui testi...
@ Francesca - Non potevi scrivere niente di più vero... Sono d'accordo al 100%... è assolutamente così... peccato che certa gente non riesca proprio a capirlo...
@ Duccia - Sorella, sto ancora annuendo di fronte alle tue sagge parole... Hai scritto una cosa bellissima: non si può misurare il dolore. Non è un gioco a premi. Forse, bisognerebbe solo voler ascoltare. Ma ascoltare davvero, non con le orecchie tappate...
@ Clelia - Eppure ci sono... e chi si gira dall'altra parte per non vederle, ha solo paura della realtà della vita...
@ Alfa - Lo so, a volte me lo dico anch'io... però, quando poi ti colpiscono si sente male... ed esce il livido... Ma mi rialzo ancora, non saranno certo loro a tirarmi giù...
P.S.= I miei video... Hm, bella domanda. Johnny c'è riuscito, potresti chiedere a lui... scommetto che li trova prima di me! ^_^ Scherzi a parte... se mi mandi una mail, te li linko...
Un abbraccio forte a tutti, e grazie per il sostegno che mi date anche in un momento in cui sono arrabbiata come questo...
Piccola dolce Veggie:-) se quelle persone avessero anche solo un pezzettino del tuo gran cuore, della tua sensibilità, forza d'animo, intelligenza, non ti commenterebbero così... tu lasciali perdere e vai avanti:-)
Ti voglio bene, piccolina:-) e ti abbraccio con tutto l'affetto che ho:-)
Marco
Credo che i tuoi video siano belli e sinceri. E' il TUO pensiero e va rispettato.
Mia
@ Marco - Grazie per la tua solidarietà... Lo so che bisognerebbe passarci sopra... ma di fronte a tanta maleducazione non posso che scuotere la testa irritata...
("Piccola"... magari lo fossi davvero ancora...)
@ Mia - Grazie per quello che hai scirtto sui miei video... Penso che il parere non vada rispettato perchè è MIO... non ho certo pretese di verità universale, ci mancherebbe!... Quello che chiedo è solo educazione e critica costruttiva, tutto qui.
Posta un commento