La 5^ domanda è quella che mi viene da
Evaluna. Mi chiede:
“Anche se non ho ancora smesso di farmi del male, e sentimenti come il dolore, la rabbia, la frustrazione, si traducono in restrizione alimentare, non eccessiva, ma pur sempre restrizione.Posso chiederti come cerchi tu invece di reagire, concretamente, a tutto ciò?”Da persona che, nel suo percorso di lotta contro l’anoressia, sta cercando di accettarsi per quello che è, senza cercare di modificare ulteriormente il proprio corpo, credimi se ti dico che puoi assolutamente imparare a smettere di farti del male e riversare le tue emozioni negative contro il tuo corpo. Questa è una delle cose principali che chiunque stia lottando contro un DCA molto spesso crede sia impossibile. Quel che spesso leggo e sento dire è: “
Sì, magari è pure possibile… ma non per me”. E allora, Evaluna e tutte le altre, lasciate che ve lo dica: cancellate questo pensiero dalla vostra mente. Cavatelo fuori e gettatelo nel cestino della spazzata.
E’ POSSIBILE per TUTTE voi… se voi fate in modo che sia possible. E nel momento in cui vi renderete conto che se ci mettete tutta la vostra forza di volontà ciascuna di voi ce la può fare, certi pensieri si scioglieranno come neve al sole.
Siete con me?
Allora, Evaluna, tornando alla tua domanda, credo che la prima cosa che tu devi fare sia chiederti:
Quali sono le circostanze che mi portano a provare questi sentimenti negativi che si traducono in odio per il mio corpo e, di conseguenza, in comportamenti negativi nei confronti di esso? Per esempio…
- Ti succede quando ti senti in qualche modo “rifiutata” da qualcuno?
- Ti succede quando programmi qualcosa e poi le cose non vanno come le avevi pianificate?
- Ti succede quando i tuoi risultati non sono conformi alle tue aspettative?
- Ti succede quando vieni commentata/criticata/osservata/giudicata dagli altri?
- Ti succede quando mangi (poco o troppo, fa lo stesso)?
- Ti succede quando ti pesi e la bilancia non rimanda il numero che vorresti?
- Ti succede quando ti sembra di non aver sotto controllo una certa situazione o un certo ambito della tua vita?
- Ti succede quando ti vedi diversa da come vorresti essere?
- Ti succede quando affronti una situazione stressante/difficile/dura con la tua famiglia o i tuoi amici?
Questo sono solo un po’ di esempi, ovviamente, circostante che possono giocare una certa parte nella tua percezione corporea e nei sentimenti che provi per il tuo corpo. Possono condizionare il modo in cui ti senti nei confronti di te stessa, nonché il modo in cui ti mostri al resto del mondo. Cercare di scoprire “l’innesco” è quindi molto importante al fine di analizzare i tuoi sentimenti.
Hai presente il modo in cui le persone cercano di tracciare una rotta praticamente su ogni qualsiasi cosa? Bene, traccia una rotta sui sentimenti negativi che rovi per te stessa. Okay, lo so cosa stai pensando: pensi che se continui a provare odio per te stessa, come puoi riuscire a tracciare una rotta che vada al di là di questo sentimento travolgente? Innanzitutto, comincia col rispondere alle domane che ho elencato prima. Perché è ovvio che se non ti piaci e non ti accetti per quella che sei, ci saranno sempre particolari circostanze che ti faranno venir voglia di restringere o di abbuffarti o di vomitare o comunque di punirti in qualche modo. E’ a queste particolari circostanze che mi riferisco.
Bene, adesso probabilmente starai pensando:
Wow, Veggie mi ha solo detto di tracciare una rotta sui miei sentimenti negativi per me stessa. E allora? Ma pensaci un attimo. Se ogni volta che provi sentimenti negativi nei tuoi confronti e senti il bisogno di restringere/abbuffarti/vomitare/farti del male cerchi di fare introspezione e scandagliare il tuo vissuto e le tue sensazioni alla ricerca di ciò che ha dato il là al tutto, ti renderai conto che c’è una rotta. E ti renderai conto di quale questa rotta è. Di sicuro avrai sentito parlare di
causa & effetto: ecco, si tratta esattamente di questo. L’effetto lo conosci già (la negatività verso il tuo corpo e la voglia di restringere l’alimentazione) – è tempo d’indagare sulle cause.
Prova a tenere un diario. Scrivici il giorno, l’ora, cosa provi, e cosa ti è successo prima di arrivare a quello, ciò che ti è successo durante la giornata. Comincerai ad avere un’immagine più nitida di quel che ti succede. Probabilmente ti accorgerai che tendi a sentirti peggio in un giorno particolare della settimana e a causa di qualche evento che si ripete, o quando ti trovi in determinati luoghi, o quando hai a che fare con determinate presone. È molto importante scoprire queste cose perché ti aiuteranno a stare all’erta, a tenere alta la guardia, ad essere più preparata e più pronta a combattere l’arrivo della negatività.
In questo modo, infatti, saprai dal momento stesso in cui ti svegli che una certa situazione che quel giorno dovrai affrontare sarà particolarmente dura per te (per una qualche ragione che avrai scoperto tracciando la tua “rotta”) e potrai prepararti psicologicamente ed emotivamente ad affrontarla, mettendo magari in atto una serie di strategie alternative che compensino i comportamenti negativi nei confronti del tuo corpo.
Un’altra domanda che devi porti, inoltre, è:
La gelosia/invidia/comparazione è parte di ciò che mi spinge ad avere pensieri e comportamenti negativi nei confronti del mio corpo?Per esempio…
- Quando guardi uno show/film/programma televisivo dove ci sono delle modelle, cominci ad avere pensieri negativi verso il tuo corpo? Vedere una cosa del genere è destabilizzante? Ti porta a fare confronti tra te e le altre persone?
- Ti capita di lavorare con qualche collega ce invidi da un punto di vista fisico? Il relazionarti con lei ti fa stare peggio con te stessa?
- Ti senti “non abbastanza malata” o “non abbastanza magra” o “non abbastanza carina” o “non abbastanza in gamba” per quelli che sono certi commenti che gli altri possono aver fatto su di te?
L’ultima domanda che devi farti, infine, è:
Tutto questo mi succede soprattutto in un determinato periodo?Molte persone, infatti, hanno variazioni “stagionali” dei propri pensieri su se stesse. Per esempio, chi soffre di depressione tende a stare peggio in Autunno-Inverno (statistiche alla mano). L’estate, per molte persone che hanno un DCA (me compresa) può essere un periodo critico perché porta necessariamente a “scoprirsi” e a mettere in mostra il proprio corpo, un corpo con cui n0on ci si sente a proprio agio. Inoltre, ci sono altri momenti dell’anno che possono essere particolarmente ansiogeni: il Natale, il Capodanno, la Pasqua, la necessita di mangiare con i propri parenti, l’inizio di un nuovo anno in cui si devono fare i cosiddetti “buoni propositi” che, in quanto oggetto d’investimento eccessivo, finiscono per essere aspettative alle quali diventa impossibile attenerci.
La CHIAVE è la CONSAPEVOLEZZA.Perciò,
cosa fare quando provi sentimenti negativi per non cadere nella trappola della restrizione alimentare e per non avere comportamenti negativi nei confronti del tuo corpo?- Elabora un “Piano B”. Stendi una lista delle cose che puoi fare quanto ti viene voglia di cedere al DCA. Così, nel momento in cui ti sentirai sul punto di cadere, avrai una possibilità diversa per non depistare la tua mente nel solito loop di disprezzo e distruttività.
- Trova una persona supportava. Nel momento in cui senti che ti viene l’impulso di restringere, anziché assecondarlo, telefona a questa persona o mandale un SMS, anche solo per dirle: “
Sto per mangiare ed ho voglia di restringere. Stammi vicina per aiutarmi a non farlo”. Talvolta anche il solo fatto di poter dire a qualcuno che stiamo attraversando un momento critico proprio in
quel momento aiuta un sacco, perché ci dà la consapevolezza che qualcuno ci ha a cuore. Ci dà la consapevolezza che qualcuno vuole che siamo forti. E sapere che qualcuno ha fiducia nella nostra forza e nella nostra capacità di non cedere al DCA può essere di grande aiuto. Forse è un qualcosa di cui potresti avere bisogno per il momento.
- Prova a riversare i tuoi sentimenti negativi su qualcosa che sta al di fuori di te. Prendi a pugni un cuscino, scrivi tutto quello che ti fa stare male, rompi qualcosa, trova una via d’uscita per la tua rabbia e la tua frustrazione. Piangi, se questo può aiutarti. Grida. (Credimi, è molto meglio che restringere.)
- Prova a fare qualcosa che ti permetta di distrarti MENTRE stai mangiando. Per esempio, guarda la TV, ascolta la musica o leggi mentre pranzi o ceni, così non guarderai quello che hai nel piatto e non ti focalizzerai troppo su ciò che devi mangiare. Se riesci a fare qualcosa che ti prende davvero, riuscirai a finire tutto quello che hai nel piatto e non avrai neanche troppa ansia. Puoi anche parlare al telefono con qualcuno col vivavoce mente mangi (se non lo trovi troppo scomodo), per distrarre la tua mente da quello che stai facendo e mangiare quello che è necessario senza restringere… e protrarre la conversazione anche dopo il pasto, può essere un ottimo modo per non mettere in atto eventuali comportamenti compensatori. Più farai passare il tempo, più l’ansia calerà. E ricorda che un morso alla volta fa un pasto, se tieni duro fino in fondo! ^__^
- Cerca di seguire i ritmi cronobiologici facendo 5 pasti regolari al giorno ad orari prestabiliti: colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda e cena. Niente pasti esagerati, solo, mangia qualcosa per lo meno 5 volte al giorno. Questo ti aiuterà ad assumere una più vasta gamma di nutrienti, e a ridurre l’impulso a restringere. Penso che l’idea di poter distribuire il cibo su 5 pasti giornalieri sia meno ansiogena che fare solo i 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) dovendo quindi mangiare di più ad ognuno per assumere la stessa quantità di alimenti.
Spero di essere riuscita a rispondere in maniera esauriente alla tua domanda e a fornirti qualche idea utile…